L’Accordo che crea l’Armonia – I Quattro Accordi Toltechi

Angela Nurra

Durante un corso di aggiornamento sul coaching ho scoperto i 4 Accordi Toltechi di Don Miguel Ruiz ed è stato amore a prima vista. Come quando qualcosa ti risuona nel profondo e  senti che devi approfondire la conoscenza. Ho voluto quindi prendere subito il libro per sprofondare in quella che è stata una lettura ricca di spunti di riflessione utili non solo dal punto di vista professionale ma anche personale. Il dono di una chiave di lettura per capire meglio i meccanismi che s’innescano nelle relazioni umane, siano esse professionali che private. 

L’entusiasmo è stato tale da aver scelto di condividere l’energia dei quattro accordi con le colleghe di studio, facendoli raffigurare graficamente in quattro distinti quadri, per poi appenderli nella stanza degli incontri di mediazione del nostro organismo Conciliare Conviene. 

I 4 Accordi per il tuo “Accordo”

Averli nella stanza degli incontri vuole essere un invito alla riflessione, uno stimolo rivolto a tutte le parti affinché possano creare la condizione migliore per trovare il loro Accordo.

Ma cosa sono i Quattro Accordi? E chi erano i Toltechi?

I Quattro Accordi sono quattro insegnamenti di vita raccolti in un libro da Don Miguel Ruiz, un maestro spirituale che ha dedicato la sua vita allo studio della saggezza trasmessa dal popolo dei Toltechi, una tribù dell’epoca precolombiana che dominò il Messico centrale tra il X ed il XII secolo.

I maestri o sciamani Toltechi, chiamati Nagual, furono costretti, dall’invasione dei Conquistadores, a occultare la loro conoscenza per paura che la si potesse usare per scopi personali e così venne tramandata nelle varie generazioni attraverso le parole dei maestri.
Ruiz, discendente Nagual, col suo libro ha condiviso col mondo questa saggezza tolteca. 

La consapevolezza da cui partire è che la maggior parte delle azioni che fanno parte della nostra quotidianità sono, in realtà, il risultato di “Accordi” che abbiamo preso con noi stessi: regole imposte dalla società, convinzioni, credenze e abitudini tramandate, che noi, di fatto, abbiamo accettato e fatto nostre senza domandarci se poi, in fondo, le condividiamo e ci vanno bene. Il punto è che tutte queste credenze (spesso limitanti), le regole, i condizionamenti, sono così ben radicati nella nostra mente da governare, di fatto, la nostra vita.

Secondo Ruiz,  rompere i “Vecchi Accordi” e adottarne di nuovi in linea con i nostri valori e il nostro sentire è possibile. 

“Non ti dirò mai che devi cambiare, mi limito a informarti che c’è un altro modo. Sei libero di accettarlo o rifiutarlo. Anche l’Amore è una scelta e il punto è sempre questo: esiste un altro modo. 

Don Miguel Ruiz.

Ma quali sono i Quattro Accordi e cosa significano?

Eccoli qui:

  1. Sii impeccabile con la parola.
  2. Non prendere nulla in modo personale.
  3. Non supporre nulla.
  4. Fai sempre del tuo meglio.

Primo accordo – Sii impeccabile con la parola

Quanto siamo consapevoli del potere della parola? Quella che ci viene rivolta, quella che rivolgiamo agli altri e, soprattutto, quella che rivolgiamo a noi stessi.

La parola è uno strumento potentissimo. Con la parola possiamo creare gioia e armonia, ma possiamo anche causare e causarci dolore. Le nostre parole creano la nostra realtà. Il termine “impeccabile” infatti, ci consiglia un modo di comunicare guidato da integrità e saggezza, e non da pettegolezzi, bugie e rabbia. Richiede l’accettarsi per come si è, pregi e difetti inclusi. Esprimersi con rispetto e serenità, crea le basi per un dialogo costruttivo e un ambiente armonioso.

“Usate la parola per rompere tutti i piccoli accordi che vi fanno soffrire… Questo accordo da solo può cambiare la vostra vita. L’impeccabilità della parola può guidarvi verso la libertà personale, verso il successo e l’abbondanza. Può togliervi la paura e trasformarla in gioia e amore.”

Usiamo, quindi, la parola per creare armonia e serenità e non per fomentare contrasti e tensioni. Prendere l’impegno con noi stessi a essere impeccabili con la parola, libererà la nostra mente da tutto ciò che di negativo la può contaminare e trasformerà la paura in rispetto e amore di sé. 

Secondo accordo – Non prendere nulla in modo personale

Questo è uno degli accordi più difficili da seguire, ma forse quello più importante che se applicato infonde un profondo senso di libertà. Mai prendere sul personale le parole espresse dagli altri, sia quando riceviamo un insulto o un complimento, perché derivano da un sistema di credenze che non è il nostro.

Quello che gli altri dicono e fanno, le opinioni che manifestano, tutto segue gli accordi che hanno preso con se stessi e non con noi. Qualunque cosa gli altri dicano, deriva dalla programmazione che hanno ricevuto dall’ambiente in cui vivono, dalla loro storia, dal loro vissuto. Parlano di loro stessi, non di noi.

“Quando prendiamo le cose personalmente ci sentiamo offesi e la reazione è quella di difendere le nostre convinzioni, creando conflitti. Abbiamo bisogno di avere ragione e di dimostrare che gli altri si sbagliano”.

Ognuno ha inevitabilmente il suo punto di vista, riuscire a restare distaccati dai giudizi degli altri ci focalizzerà maggiormente sul nostro essere e al non alimentare il nostro bisogno di piacere ed essere accettati e riconosciuti a tutti i costi. 

Terzo accordo – Non supporre nulla

Abbiamo la tendenza a fare supposizioni su tutto. Immaginiamo, ipotizziamo, interpretiamo, fantastichiamo su cose, persone, situazioni e ci convinciamo che siano vere. Peccato che questo nostro supporre ci porta spesso a fraintendere le cose o a crearci delle aspettative. Non possiamo supporre qualcosa che non conosciamo, qualcosa che fa parte della realtà di altri. 

Molte delle nostre emozioni sono basate su supposizioni e quante di queste ci hanno creato ansia, paura e irrequietezza? A volte passiamo intere giornate a pensare su come potrebbero andare le cose, a come gli altri potrebbero agire in una determinata situazione, supponiamo che gli altri sappiano esattamente quello che vogliamo e che non sia, quindi, necessario esprimerlo. E se invece di supporre, ponessimo delle domande? Impariamo a chiedere chiarimenti laddove ci sono incertezze.

“Abbiate il coraggio di chiedere finché la situazione non vi sembrerà chiara e anche allora evitate di pensare che sapete tutto ciò che c’è da sapere su quel determinato argomento. Una volta udita la risposta, non c’è più bisogno di supporre nulla, perché conoscete la verità. Trovate il coraggio anche per chiedere ciò che desiderate. Gli altri hanno il diritto di rispondere sì o no, ma voi avete sempre il diritto di chiedere. Allo stesso modo, quando gli altri vi chiedono qualcosa, è vostro diritto concedergliela oppure no.”

E ora il Quarto, l’ultimo, quello che fa si che gli altri tre possano diventare delle abitudini consolidate.

Fai sempre del tuo meglio

“Meglio” non significa perfetto. Spesso infatti abbiamo degli ideali interiori che vogliamo raggiungere, oppure vorremmo poter fare tutto perfettamente in base a dei criteri che magari nemmeno ci appartengono.

Non preoccupiamoci della qualità, l’Accordo ci chiede di essere il meglio che possiamo nella situazione in cui ci troviamo. Il nostro meglio non è mai lo stesso, può cambiare da un momento all’altro. Cambierà anche nel corso del tempo.

Occorre arrivare al punto di agire per il piacere di agire. Fare le cose dandogli valore e sentendole importanti per noi, anche le piccole cose quotidiane, al fine di far assumere loro un diverso valore.

Se agiamo perché speriamo di ricevere qualcosa in cambio, non riusciremo mai a fare del nostro meglio. Facendo del nostro meglio, impariamo ad accettarci. Anche quando sbagliamo, diventiamo più consapevoli e scopriamo possibilità che non avevamo immaginato.  

“Non aspettiamoci di essere sempre impeccabili con la parola. Le vecchie abitudini sono forti e radicate nella mente. Ma possiamo sempre fare del nostro meglio. Non aspettiamoci di non prendere più nulla in modo personale. Facciamo soltanto del nostro meglio. Non pensiamo che non faremo più supposizioni, ma certamente possiamo fare del nostro meglio per evitarlo”.

Se veniamo meno a un Accordo, proviamoci ancora. Ogni cosa che abbiamo imparato, l’abbiamo appresa attraverso la ripetizione. Se non ci riusciamo oggi, ricominciamo, riproviamo e scopriremo che è solo questione di tempo e di pratica. 

L’azione è ciò che fa la differenza.

Continuiamo sempre a fare del nostro meglio, né più né meno. 

Per prendere un famoso esempio dalla storia, questo Accordo mi fa venire in mente Thomas Edison, l’inventore della lampadina.

La lampadina non si accese in un lampo. Prima di trovare un buon filamento per la sua invenzione, Edison ne provò 1.600 diversi. Tutti bruciarono in pochi minuti. Ma Edison non si scoraggiò: «Non ho fallito, ho solo trovato 1.600 soluzioni che non funzionano. Ogni tentativo sbagliato, scartato è un altro passo avanti. Solo perché una cosa non fa ciò che tu ti aspetti, non significa che sia inutile.”

Saremo in grado di accettarci con consapevolezza imparando dai nostri errori, ma soprattutto continuando a praticare anche se sbagliamo. Se scegliamo di vivere secondo I Quattro Accordi e continuiamo a fare del nostro meglio ogni giorno, gradualmente il nostro meglio migliorerà a sua volta. 

“Vivete giorno per giorno, fate sempre del vostro meglio per mantenere gli accordi e presto diventerà più facile. Oggi è l’inizio di un nuovo sogno”. 

Don Miguel Ruiz

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