Mediazione online: una vera e propria opportunità

Corinne Isoni e Angela Nurra

Tra le tante conseguenze dell’emergenza pandemica vi è sicuramente lo “sdoganamento” della mediazione in modalità telematica.

Difatti, il legislatore è intervenuto prontamente, prevedendo che nel periodo dal 9 marzo al 31 luglio 2020, gli incontri di mediazione in ogni caso potessero svolgersi in via telematica con il preventivo consenso di tutte le parti coinvolte nel procedimento.

Anche successivamente a tale periodo gli incontri potranno essere svolti, con il preventivo consenso di tutte le parti coinvolte nel procedimento, in via telematica, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, mediante sistemi di videoconferenza.

Già prima dell’emergenza, attualmente ancora in corso, molti organismi di mediazione, tra i quali anche il nostro Centro di Risoluzione dei Conflitti, offrivano la possibilità di svolgere le mediazioni in videoconferenza.

Tuttavia, i casi erano veramente rari, e spesso si riducevano a richieste da parte di grandi società, istituti di credito e assicurazioni.

La necessità di evitare contatti e l’impossibilità di spostarsi da regione in regione, e in alcuni casi di comune in comune, ha reso la mediazione telematica uno strumento che oggi viene addirittura scelto dalle parti in mediazione, per comodità e per celerità.

Noi dello Studio Conciliare Conviene, sempre molto attenti anche all’impatto ambientale, abbiamo fin da subito visto questa possibilità come una vera opportunità, per lasciare un contributo positivo nel mondo.

E’ assolutamente vero che all’inizio, ci mancavano tante caratteristiche tipiche del nostro lavoro.

Parlo di senso di vicinanza, delle strette di mano, degli sguardi e delle sensazioni, che difficilmente possono emergere da uno schermo.

Ma allo stesso tempo, siamo un team giovane, quasi dei nativi digitali, che amano la tecnologia e l’online.

In una delle nostre riunioni mensili, ci siamo guardate negli occhi (sempre tramite uno schermo) e, riflettendo sulla “spinta digitale” ci siamo detti: “evidentemente siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici. Sarà pur vero che accompagnare le persone nella gestione del proprio conflitto, attraverso l’online, è sicuramente dieci volte più faticoso, ma qual è l’impatto positivo di tutto ciò?”

Ed ecco che durante il mese di agosto abbiamo pensato, anche grazie al percorso di innovazione sociale che lo studio sta seguendo con Bollino Etico Sociale, di misurare l’impatto sull’ambiente delle mediazioni svolte online, nel mese precedente.

Soltanto considerando il mese di luglio, abbiamo svolto 7 sessioni di mediazione online, con circa 10 persone coinvolte, che hanno evitato di prendere un volo per raggiungere il nostro studio e circa 7.000 km non percorsi da queste persone.

Abbiamo poi pensato di misurare l’impatto positivo nell’ambiente di questi numeri.

Il risultato è stato veramente sorprendente.

Solo considerando il mese di luglio, grazie alle mediazioni svolte online abbiamo evitato di emettere nell’atmosfera ben 1.180 kg di Co2.

Infine, per avere un’idea più tangibile, abbiamo pensato di tradurre questo dato in mq di foresta che sarebbe stata necessaria per assorbire la Co2 eventualmente prodotta. Nel caso specifico i mq. sono ben 1.074.

Questi dati ci hanno permesso di riflettere tantissimo e ci hanno dato una vera e propria spinta nel vedere la mediazione online come una vera e propria opportunità.

Inoltre, i nostri mediatori, hanno iniziato a riscontrare anche molti altri aspetti positivi nello svolgimento delle mediazioni online.

Primo tra tutti, è stato notato che, soprattutto nei conflitti familiari, il fatto che stare ognuno nella propria abitazione o nello studio del proprio legale, rende le parti meno ansiose, paurose e preoccupate.

Il fatto stesso di stare in un ambiente familiare, ci rende molto più sicuri e meno diffidenti nei confronti delle persone con cui ci confrontiamo attraverso lo schermo.

Le aziende così come l’utente istituzionale vivono, dunque, la procedura on-line in modo del tutto naturale, sono maggiormente disponibili a parteciparvi, conciliando gli incontri con i loro impegni lavorativi senza muoversi dalla scrivania.

E noi mediatori? Noi abbiamo avuto modo di osservare come la necessità di ricorrere agli incontri online in realtà sia stata un’opportunità: l’online non collega i computer ma le persone!

Abbiamo rimodulato le nostre capacità professionali, abbiamo dato più spazio all’ascolto attivo, all’ascolto empatico. L’empatia permette di colmare anche le distanze fisiche.

Siamo riusciti a far sintonizzare le persone sulla stessa frequenza, a ripristinare il dialogo tra di loro e ad accompagnarli verso una soluzione.

La mediazione è sinonimo di comunicazione e in quanto tale non può che adattarsi all’evoluzione dei sistemi di comunicazione e relazione umana.

Il lockdown ha velocizzato il processo di evoluzione naturale della mediazione e al contempo l’ha resa maggiormente accessibile e conoscibile.

L’Online entra nelle case di tutti, è usufruibile da tutti, nessuno escluso.

Magari non riusciremo più a farne a meno in questa continua evoluzione delle dinamiche relazionali. Non ci stupiremo se nei procedimenti una parte vorrà la modalità presenziale e l’altra da remoto.

Le modalità si alterneranno in modo naturale secondo le esigenze dei partecipanti.

Avremo sempre più la curiosità di provare a cambiare col mondo che cambia.

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